“Il ferro è materia prima, materia pesante, conduce, interagisce fortemente con l’ossigeno, si ossida, si modifica. L’interazione ha bisogno di tempo, l’acido attiva la reazione. L’azione si compie, l’’orizzonte delle possibilità è fissato temporaneamente sulla materia, la superficie si modifica, acquista i toni caldi degli ocra, degli arancioni, dei rossi terrosi.
L’acido sta al ferro come il Tuo sguardo sta alle Mie certezze, come la Tua mano sta ad una Mia certa idea di corpo, lascia tracce irreversibili.
Noi siamo il metallo, la materia prima, rugginosa, modificata dagli eventi, dagli incontri, da quel balbettante tentativo di far breccia sul mistero dell’altro. Contatto vivo, pulsante, parole e gesti, cose fatte e cose da fare, luogo, evento, possibilità. vagheggiando un’idea di perfezione, tentando una qualche possibilità di bellezza.
Ma la materia prima è materia grezza ,ci dicono, è un viaggio a togliere, in tensione evolutiva sempre in bilico tra quel “essere e dover essere” , tra il piombo e l’oro;
Sulla superficie visivamente e strutturalmente modificata, lascio affiorare corpi e sguardi in cerca di contatto, presenze mai definitivamente concluse. Accenni di una vicinanza possibile.” (R. Busdon)