contatto

La mostra “Contatto” della pittrice triestina Raffaella Busdon rappresenta il cuore della manifestazione “più o meno positivi” di quest’anno, trattando il tema del rapporto con la nostra pelle e le pelli degli altri, e del ritrovato contatto fisico post isolamento sociale. Si parte dai quadri di un ciclo molto intenso di ritratti di giovani in un’ambientazione sospesa fra il richiamo alla natura e un paesaggio decisamente distopico. “Renaissance” presenta così ragazzi e ragazze i cui volti fotografati, frutto di selfie realizzati a distanza nel periodo in cui il contatto fisico era impossibile, si spaccano aprendo una breccia verso la rappresentazione pittorica, esistenze che si stanno spezzando e allo stesso tempo rigenerando in eterno, un momento di pausa dal quotidiano che evidenzia le nostre fragilità sottolineate dai pesanti numeri del Covid-19, le impressionanti cifre di morti e ricoverati diffusi dagli organi di stampa mondiale. Si passa così al ciclo “Gli ascesi”, figure spirituali che mirano al distacco dal mondo e alla perfezione interiore, realizzati su policarbonato trasparente in cui la pelle delle persone ritratte sembra staccarsi materialmente dal corpo e fluttuare abitualmente in uno stato di sospensione in cui l ‘involucro della pelle resta quale unica rappresentazione o ultima possibile restituzione dell’essere umano. Ma la personale si chiude infine con una nota di speranza con una solitaria ma potentissima opera dal ciclo “Interazioni”, un intenso abbraccio su ferro acidato. (Massimo Premuda)